Una drastica riduzione di sovvenzioni sanitarie potrebbe presto interessare la città di Messina e la sua provincia. La Sanità messinese dovrà far fronte a una riduzione che si aggira attorno ai dieci milioni di euro. A farne le spese in ordine crescente saranno: il Policlinico Universitario, l’ASP e gli Ospedali Riuniti Papardo Piemonte.
A lanciare l’allarme per eventuali futuri disservizi è il direttore generale dell’ASP, Gaetano Sirna, il quale ammonisce sulle difficoltà di rispettare gli standard minimi assistenziali previsti con la normativa vigente. Una prima conseguenza logica, dei nuovi tetti di spesa, potrebbe essere la riduzione del personale; in proporzione alle risorse sottratte.
Esistono tutti i presupposti per suscitare la preoccupazione dei Messinesi: i primi a subire le conseguenze nefaste di questi tagli alla Sanità potrebbero essere proprio i cittadini. Nel mese di luglio c’erano solo due infermiere per corsia nel reparto di ortopedia del Papardo, con tutti i disagi del caso per i pazienti ricoverati; considerando che queste due unità dovevano rispondere anche alle emergenze.
Con queste premesse, dovremmo dedurre che il futuro del soccorso sanitario a Messina appare molto incerto. Sembrerà paradossale eppure alle soglie del 2016, la città sarà costretta a subire un downgrade coatto sulla Salute, dalle conseguenze non del tutto preventivabili. Forse è giunta l’ora che i politici peloritani prendano posizione in merito; portando la frustrazione dei Messinesi all’Ars e a Roma se necessario.