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La Sicilia non paga i fornitori Spesa bloccata da due mesi

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Da primi giorni di luglio la Regione non emette mandati di pagamento se non in confronto dei dipendenti per gli stipendi. La spesa è bloccata per fornitori di beni e servizi, vincitori di appalti e per avanzamenti e saldi nei confronti delle imprese che operano attraverso progetti comunitari.

Uno stop ai pagamenti che oltre a bloccare l’economia isolana e mettere in difficoltà le imprese che non possono, però, interrompere forniture e progetti, crea ritardi anche nella rendicontazione dei fondi comunitari.

Si tratta di un piccolo giallo visto che le motivazioni sembrano essere molteplici. da un lato ritardi nella elaborazione dei mandati elettronici dovuti al ritardato rinnovo dei contratti dei dipendenti di Sicilia e servizi. scioperi e contenziosi hanno ritardato aggiornamenti, bloccati a tratti il sistema e così via. Ma il ‘nodo informatico’ dovrebbe essere ormai superato da almeno un paio di settimane.

Il sistema informatico  per il pagamento, però, resta bloccato e risulta impossibile procedere ai mandati elettronici per pagare nonostante le somme di riferimento siano già prenotate sui singoli capitoli.

Da settimane, secondo quanto si apprende, la ragioneria generale starebbe rifacendo tutti i conti per mettere a regime il sistema.  Durante questa procedura i pagamenti sarebbero stati bloccati per evitare che la modifica in corso dei saldi facesse saltare i conti. ma anche questa difficile e delicata procedura di riconto sarebbe ormai andata a buon fine senza che il ‘sistema di pagamento’ sia stato sbloccato.

La risposta al giallo arriva da Sala d’Ercole. Le prescrizioni della Corte dei Conti che ha parificato il bilancio consuntivo 2014 della Regione ma con una serie di prescrizioni su spese considerate non congrue o non regolarmente imputate ha imposto uno stop ed un ricalcolo ben più complesso del previsto. Per far fronte a quanto la Corte dei Conti ha chiesto per evitare di dichiarare il dissesto, gli uffici hanno dovuto lavorare a lungo alla predisposizione di un nuovo bilancio consuntivo.

Il nuovo consuntivo 2014, formalmente inviato all’Ars per l’approvazione due settimane fa, in realtà è stato definito solo ieri con una serie di variazioni rispetto al testo inviato in precedenza.

A confermare indirettamente questa anomala procedura sono le opposizioni a sala d’ercole con le loro dichiarazioni: “Urge che l’Aula di Palazzo dei Normanni discuta in tempi rapidissimi il rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2014, la cui mancata approvazione blocca da due mesi la spesa di tutti gli assessorati regionali – dice il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone, svelando l’arcano – Sia pertanto data priorità al rendiconto, posticipando il proseguo della discussione della riforma dell’acqua – incalza Falcone –. Solo una volta approvato il documento, che traccia il quadro di entrate ed uscite e fa il punto sulla disastrosa situazione patrimoniale della Regione siciliana, sarà possibile sbloccare tutte le somme a valere per il 2014”.

Ma per l’approvazione formalmente valida del rendiconto bisognerà aspettare un passaggio formale in giunta ed un passaggio formale in Commissione bilancio. dunque l’approvazione non potrà arrivare prima di mercoledì ultimo giorno utile per il Parlamento. secondo leggi e regolamenti il rendiconto dovrà, poi, essere pubblicato ma nelle more la Regione potrebbe scegliere di sbloccare i pagamenti sperando che non si incorra in nuove prescrizioni contabili che porrebbero un altro drammatico stop.

La prossima settimana, in pieno periodo di ferragosto, dunque, bisognerà avviare i pagamenti ma ci sono oltre un mese e mezzo di mandati arretrati e tanto personale in ferie. Le imprese e l’economia siciliana possono aspettare


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