Dovrà comparire il prossimo 4 dicembre davanti al giudice per l’udienza preliminare di Catania che deciderà se rinviarlo a giudizio contro il parere dell’accusa. Il noto costituzionalista siciliano, racconta oggi La Repubblica, Giovanni Pitruzzella attuale presidente dell’Antitrust, trova un grave ostacolo giudiziario sulla strada che martedì lo avrebbe, probabilmente, portato a sedere la toga di giudice costituzionale.
La vicenda che riguarda l’avvocato palermitano risale al 2008 quando un esposto anonimo lo accusò di corruzione in atti giudiziari per una vecchia contesa fra due università siciliane. L’inchiesta finì al tribunale di Catania visto che il contenzioso era fra l’Università Kore di Enna e l’Ateneo di Catania. ma il Pm Valentina Grosso, al termine di lunghe indagini, optò per la richiesta di archiviazione.
Nel frattempo Pitruzzella ha ricoperto l’incarico di presidente dell’antitrust e le sue quotazioni sono continuate a salire fino a finire nella terza di candidati per il posto di giudice costituzionale da coprire. Gli altri due candidati sono Augusto Barbera e Francesco paolo Sisto ma il quorum si è raggiunto solo sul nome di Pitruzzella. Con tutta probabilità, dunque, martedì 1 dicembre la quando le camere dovrebbero tornare a votare eleggendo, probabilmente, proprio lui.
E caso vuole che proprio adesso il Gup respinga la richiesta di archiviazione nei confronti di Pitruzzella e convochi una udienza dalla quale l’avvocato potrebbe uscire con una imputazione coatta ovvero un rinvio a giudizio contro il parere degli stessi inquirenti.
A prescindere dall’esito dell’udienza del 4 dicembre la notizia diffusa oggi inciderà sulla votazione di martedì invertendo il pronostico. Pitruzzella da favorito, per effetto di questa possibile imputazione, rischia di diventare outsider.
(nella foto Pitruzzella con l’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano all’insediamento all’Antitrust)