Calcestruzzzo depotenziato e irregolità nei materiali nell’ambito dei lavori di ammodernamento e raddoppio della statale 640 Agrigento-Caltanissetta, nel tratto ricadente nella provincia di Caltanissetta. Sono 12 le persone indagate per per “concorso in frode in pubbliche forniture” dalla Procura di di Caltanissetta, mentre il gip ha accolto la richiesta dei pm disponendo il sequestro del viadotto Salso e della galleria naturale “Caltanissetta” (lato autostrada A19).
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Gi indagati sono dirigenti di società, professionisti, tecnici ed imprenditori impegnati nella costruzione dell’opera. Tra loro c’è anche Concetto Bosco Lo Giudice, fino a poche settimane fa ai vertici di Tecnis, colosso imprenditoriale del Sud Italia, arrestato lo scorso ottobre dalla guardia di finanza di Roma nell’ambito dell’ inchiesta sugli appalti Anas in Sicilia. li indagati sono
Nella mattinata di oggi militari del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Caltanissetta hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo del tratto stradale emesso dal gip presso il Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica – Dda nissena.
Il provvedimento segue le risultanze investigative acquisite dai carabinieri del Nucleo investigativo che hanno utilizzato intercettazioni telefoniche e ambientali, ma anche osservazione a distanza, pedinamenti, analisi documentale, ispezioni sui luoghi con personale specializzato.
I dodici indagati sono accusati, a vario titolo, di aver utilizzato calcestruzzo non conforme alle previsioni contrattuali, utilizzato gabbie in acciaio per la realizzazione di pali ed altre strutture di misure e caratteristiche tecniche non conformi al capitolato; occultato alla Direzione dei Lavori difficoltà tecniche ed irregolarità dei materiali; omesso di segnalare alla Direzione dei Lavori irregolarità riscontrate, impedendo l’apertura della procedura contrattuale di non conformità e la successiva risoluzione delle irregolarità esecutive.
Le investigazioni sono iniziate circa due anni fa. In quest periodo la Procura distrettuale e i carabinieri hanno mantenuto costantemente il monitoraggio dell’opera, e grazie alla collaborazione tecnica della direzione dei lavori (non coinvolta nelle indagini ad eccezione di un componente) non hanno dovuto sospendere ilavori, anche in presenza di irregolarità accertate. La direzione dei lavori, di volta in volta, è intervenuta per il ripristino delle strutture non realizzate secondo le previsioni contrattuali.
Il sequestro non comporterà ripercussioni sulla circolazione ordinaria poiché le opere interessate ricadono in aree del cantiere ancora in lavorazione e precluse al traffico veicolare.