E’ durata almeno cinque ore l’audizione dell’ex presidente del Catania, Antonino Pulvirenti, davanti al procuratore federale Stefano Palazzi che già nei giorni scorsi ha iniziare i tesserati indagati nell’ambito di varie inchieste sul calcio fra cui quella avviata dalla magistratura ordinaria di Catania che ha travolto i vertici della società rossazzurra.
“Ho proseguito la mia collaborazione come avevo fatto con la procura di Catania, ho continuato con il dottor Palazzi”, ha detto ai cronisti al termine dell’interrogatorio in procura federale. E’ probabile, quindi, che abbia confermato ai pm sportivi quanto dichiarò davanti al Gip etneo e cioè ammettendo il tentativo di comprare delle partite delle scorso campionato di Serie B. L’ex patron del Catania venne sentito due volte dai magistrati catanesi, mentre oggi ha reso una deposizione particolarmente corposa in cui potrebbe essere stato aggiunto qualche elemento legato, ovviamente, ad aspetti sportivi.
“Non so cosa succederà ora, io quello che dovevo dire l’ho detto. Ho fatto il mio, le valutazioni spettano al procuratore Palazzi”, ha aggiunto l’ex numero uno rossazzurro.
L’obiettivo di Pulvirenti sarebbe quello di alleggerire la posizione della società che dovrebbe essere deferita per doppia responsabilità diretta nel processo al calcioscommesse di agosto, con il rischio di una doppia retrocessione in Serie D. Ad accompagnare l’ex presidente del Catania c’erano il legale del club Eduardo Chiacchio ed i penalisti Giovanni Grasso e Fabio Lattanzi.
Va specificato che le audizioni della procura federale sono nella possibilità che vengono concesse agli indagati (i quali possono anche produrre delle memorie difensive mediante i legali) prima che il procuratore proceda ad un deferimento o all’archiviazione.