Si aprono le porte del carcere per l’ex deputato nazionale e regionale ed ex presidente della Fondazione Federico II dell’Assemblea Regionale siciliana Alberto Acierno.
Acierno si è presentato spontaneamente stamani al carcere palermitano di Pagliarelli dopo avere appreso della condanna definitiva comminatagli dalla Corte di cassazione che ha, infatti, confermato la pena di 6 anni e 6 mesi, inflittagli per il reato di peculato.
La vicenda è di qualche anno fa. Acierno era accusato di essersi appropriato di fondi pari a circa 150 mila euro appartenenti all’Assemblea regionale siciliana e destinati al funzionamento de Fondazione Federico II. Confermate anche la pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici e del risarcimento di un importo leggermente inferiore al contestato, pari a circa 102 mila euro alla Fondazione e 42 mila all’Ars.
Il reato contestato ad Acierno sarebbe stato commesso fra il 2006 ed il 2008 quando era presidente della Fondazione Federico II, incarico conferitogli dall’allora presidente dell’Ars Gianfranco Micciché.
L’inchiesta, che lo portò ai domiciliari nel 2009, era condotta dalla Guardia di Finanza. Acierno aveva utilizzato le carte dio credito ‘aziendali’ della Fondazione non per spese di rappresentanza ma per scopi prettamente personali . Ma non bastano gli estratti conto ‘caricati’ alla Fondazione. secondo l’accusa avrebbe anche incassato parte dei fondi assegnati al Gruppo misto quando ne era capogruppo.
Inizialmente Acierno aveva respinto le accuse, poi aveva tentato la carta del patteggiamento ma il Gip disse no all’accordo raggiunto fra accusa e difesa che prevedeva una pena di due anni e mezzo.
La pena inflitta alla fine dei tre gradi di giudizio è pesante: 6 anni e mezzo ma può usufruire di un condono di 3 anni e dai residui 3 anni e mezzo andranno decurati gli arresti domiciliari già scontati pari a circa due mesi