“Chiudere al traffico via Emerico Amari è una follia, significa condannare alla chiusura tutte le attività commerciali che esistono da anni e che sopravvivono fra gli stenti della crisi”.
L’opinione è generalizzata fra commercianti e residenti di via Emerico Amari. La grande arteria che collega l’ingresso principale del porto di Palermo alla centralissima Piazza Politeama non piò essere interdetta al traffico per quasi un anno. E tanto meno sotto le feste di Natale quando, cioè, bisogna fare qualche affare fra regali e turisti che sbarcano.
La chiusura per il momento è stata sospesa e rinviata ma il problema si ripresenterà a breve. “La chiusura completa è un grosso problema – dice un residente che preferisce restare anonimo – chi abita in zona si trova nell’impossibilità di uscire o rincasare oppure dovrà lasciare il proprio mezzo lontano da casa e in balia di ladri e vandali”.
“Non si riesce a vendere più nulla – dice un commerciante -. Anche quando i clienti riescono in qualche modo ad arrivare in zona, la confusione, il rumore, la polvere sollevata dai lavori e la sporcizia in genere li fa subito scappare via. Se chiudono la strada il sindaco deve fare qualcosa per aiutarci”.
“La situazione e davvero insostenibile – racconta una mamma che vive e lavora in zona avendo anche una attività commerciale a gestione familiare – tanto che se devo prendere i bambini davanti alla scuola non posso passare con la macchina e per un tratto devo andare a piedi lasciando il mezzo dove?”
La situazione più difficile è quella delle botteghe che sorgono proprio a ridosso degli scavi e fra queste c’è anche un albergo “Io che ho l’ingresso proprio di fronte al cantiere non riesco a gestire il servizio alberghiero per i turisti. Nessuno considera che questo è l’ingresso di un hotel”.
Proteste generalizzate e richieste di aiuto. Se proprio si deve chiudere lo si faccia dopo Natale e si risarciscano i commercianti altrimenti significherà condannarli al fallimento