In fiamme questa notte il pub che era del boss Gianni Nicchi in via Nunzio Nasi 14, a Palermo “Cu mancia fa muddichi”.
L’incendio doloso lo ha distrutto. I vigili del fuoco di Palermo sono stati impegnati per tre ore per spegnere le fiamme. Il locale che ritrovo della movida palermitana era stato sequestrato dalla magistratura.
Adesso il Tribunale lo aveva affidato al consorzio “Insieme si può”, costituito da sette imprenditori antiracket. L’amministratore giudiziario è Marco Montalbano. Ancora prima dell’inaugurazione era stato al centro di alcune intimidazioni. Adesso il locale che si chiama pub Ballarò è andato distrutto. Il provvedimento era scattato in base ad alcune intercettazioni che risalgono al periodo in cui Nicchi era latitante.
A gestire il locale era il favoreggiatore Luigi Giardina, convivente con Francesca Nicchi (la sorella), anche se poi il pub-trattoria è stato intestato ad altri personaggi. Il nucleo familiare di Giardina era già stato coinvolto in un altro sequestro antimafia, quello dei negozi di borse e abbigliamento “Bagagli”.
“I danni sono ingenti. Stiamo facendo una riflessione con la procura sul percorso da intraprendere – dice Giuseppe Todaro vicepresidente di Confindustria e portavoce del Consorzio Insieme Si può che raggruppa gli imprenditori impegnati nell’attività di rilancio del pub -. Confindustria, Lega Coop e la Fai ci hanno dato il massimo sostegno. Noi non abbiamo volontà di essere paladini. Volevamo riprendere un esercizio commerciale chiuso e a titolo oneroso fare un’attività. Certo non ci fermeremo ma noi avevamo investito tanto in questo locale”.
“Il clima degli ultimi mesi – aggiunge Todaro – non ha certo agevolato il lavoro di chi svolge attività antimafia in questa regione. A me la parola antimafia non piace. I continui attacchi ad associazioni e alla gestione dei bei sequestrati e confiscati ha reso difficile la nostra azione. Chiederò in questi giorni se le denunce sulle intimidazioni sono aumentate o diminuite. Sono qui in procura per cercare di comprendere cosa si potrà fare insieme alle forze dell’ordine e alla magistratura per contrastare il grave atto intimidatorio messo a segno la scorsa notte”.