“Se non fosse stato per i turisti, il Palazzo in questi giorni sarebbe stato un deserto. Altro che vacanze lunghe e settimane corte, con i problemi che la Sicilia ha sul tappeto l’Ars dovrebbe lavorare dal lunedì al venerdì. E questo dovrebbe avvenire soprattutto in periodo di finanziaria, quando è ormai prassi legiferare di notte, con la fisiologica conseguenza che parecchi deputati finiscono col crollare sugli scranni, come è successo a maggio scorso”.
Il M5S all’Ars chiede al “Palazzo” maggiore impegno per discutere delle emergenze dell’isola, nonostante le ristrettezze di bilancio.
“E’ vero – dicono i parlamentari Cinqueselle – che la situazione del bilancio è disastrosa, ma non è certo diradando sedute e commissioni che verremo a capo dei problemi dell’isola. Se non fosse stato per i turisti e per alcuni di noi che hanno continuato in questi giorni a venire al lavoro, il palazzo sarebbe stato un deserto. La verità è che qui si dovrebbe lavorare dal lunedì al venerdì per mettere a frutto un parlamento che ai siciliani costa qualcosa come 146 milioni di euro all’anno. Il decoro del Palazzo non si misura solo con i centimetri delle cravatte, che sembrano l’unica cosa irrinunciabile da queste parti, ma con un comportamento più rispettoso per i cittadini da parte dei questi cosiddetti onorevoli, che farebbero bene a cominciare a rinunciare a questo titolo”.
“Martedì in conferenza dei capigruppo – continuano i deputati – vedremo cosa bolle in pentola. Cercheremo di capire anche perché la nostra mozione di censura contro la dottoressa Monterosso è sparita dall’ordine del giorno, dove era da tempo a prendere ragnatele. Ora che per lei è arrivata anche la condanna in via definitiva dalla Corte dei Conti non ci sono più motivi per non trattarla, anzi”.