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Nel giallo sempre più giallo L’intercettazione ‘fantasma’ diventa ‘gossip’

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Rosario Crocetta non era ignaro della ‘bomba’ che stava per esplodere. L’intercettazione riferita da L’Espresso e smentita per due volte dalla procura (e altrettante volte confermate da L’Espresso) era al centro di una sorta di gossip politico interno alla maggioranza da oltre un mese.

Lo riferisce il presidente della Commissione Sanità dell’Ars, il Pd Pippo Digiacomo “Sono mesi che gira la notizia di un’intercettazione imbarazzante. L’hanno fatto sapere a Lucia Borsellino, a me, a Crocetta e altri. Appunto, da tempo. Ne ho parlato col presidente la settimana prima della pubblicazione e ne ho voluto conto e ragione. Lui m’ha giurato di non avere mai sentito una bestialità del genere. Mi sembrava sincero”.

Dunque Crocetta sapeva di questa voce insistente. sapeva che anche Lucia Borsellino ne era a conoscenza. Perché, allora, ieri è stato colto di sorpresa? Se il gossip girava da tempo non bastava derubricare l’articolo appunto a gossip politico? Probabilmente il presidente della Regione ha soltanto sottovalutato la vicenda considerandola solo un gossip.

Digiacomo, una settimana fa, aveva già chiuso la questione con Crocetta dandosi una spiegazione ”Mi sono ricordato che quando telefona fa un casino: fuma, beve caffè, litiga, insulta, urla, da’ direttive, cita romanzi - aggiunge – Non escludo che questo possa essere stato il contesto. A volte, al telefono con lui, ho chiuso la chiamata irritato rendendomi conto che non mi ascoltava e stava parlando d’altro”.

Naturalmente quella di Digiacomo è una difesa del presidente della regione ma che porta sul piano proprio delle ‘voci di corridoio’ l’intera vicenda. Una scelta che il presidente della Commissione sanità fa oggi proprio dopo che il procuratore di Palermo ha smentito per la seconda volta mettendoci la faccia ed il direttore de L’espresso ha confermato per la seconda volta entrando più nel dettaglio.

“Non è la prima volta che la Procura di Palermo smentisce una nostra notizia poi rivelatasi autentica – ricorda in una nota l’Espresso - già in passato per tutelare il segreto di inchieste relative a cariche istituzionali, la procura di Palermo ha smentito rivelazioni che poi si sono dimostrate vere. Come quando anticipammo la notizia dell’iscrizione dell’allora presidente del Senato Renato Schifani nel registro degli indagati: la procura negò. Trascorsero mesi, la notizia si rivelò fondata. Nella complessa e frastagliata realtà siciliana, capita a volte a un giornale di dover raccontare verità scomode e diverse da quelle ufficiali”.

Ma in questo gossip imperante come dimenticare l’improvviso silenzio del ‘cerchio magico‘? Il Pd ha ormai ‘salvato’ il Presidente della Regione e si è detto pronto a portare avanti il governo ma nonostante la seconda smentita del procuratore Lo Voi Crocetta continua a tacere ed a rimanere ‘auto – sospeso’ e perfino il senatore Beppe Lumia non rincara la dose dopo le dichiarazioni forti di eri che fecero seguito alla prima smentita della procura. Il senatore si limita a polemizzare con Leoluca Orlando sostenendo che è stato lui ad inventare l’uso dell’antimafia per scopi strumentali

L’unica parola in nome e per conto di Crocetta viene dal suo avvocato: “Stiamo valutando tutte le azioni legali opportune e necessarie a tutelare l’onorabilità del presidente Crocetta e a risarcirlo del danno morale subito” – dice l’avvocato Vincenzo Lo Re, difensore del governatore siciliano Rosario Crocetta.

Politicamente, invece, l’unico a rincarare la dose è Antonello Cracolici che ritiene di aver identificato la manina che ha orchestrato il tutto così come già ieri Crocetta riteneva di aver fatto. Ma le dichiarazioni di Digiacomo tagliano le gambe alle teorie complottiste anti governo e anti Crocetta. Se la voce girava già da tempo cosa ci sarebbe stato da orchestrare?

La sensazione è che questa vicenda debba ancora riservare molte sorprese. Resta un fatto oggettivo: che l’intercettazione esista o meno non ha alcuna rilevanza penale. Dunque le valutazioni sul Presidente della Regione e sul suo governo non devono dipendere in alcun modo da essa ma da atti concreti di amministrazione e da risultati di governo. Al Pd i siciliani chiedono valutazioni politiche non gossip, che sia politico o giudiziario.

 Sul fronte prettamente giudiziario, invece, il procuratore Lo Voi ha deciso di aprire una inchiesta ex articolo 45. Vuol dire che non verrà ipotizzato nessun reato ne iscritto alcun indagato nel registro ma solo aperto un fascicolo di atti relativi per comprendere se esista un reato da perseguire. L’ipotesi è che qualcuno abbia volutamente fornito una notizia falsa ai giornalisti per far esplodere il caso


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