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L’ indignazione per quella fraseTutti vogliono la testa di Crocetta

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Le rivelazioni del settimane L’Espresso che ha riportato il contenuto di alcune intercettazioni fra il medico Matteo Tutino e il presidente della Regione, Rosario Crocetta, sull’ex assessore alla Sanità, Lucia Borsellino hanno scatenato un vespaio di polemiche.

La frase incriminata sarebbe ”dovrebbe fare la fine del padre”, ma Crocetta oggi dice di non averla ascoltata e chiede ai magistrati di essere sentito su questa vicenda. Ma nonostante la replica sono tanti i rappresentati politici che tuonano contro il governatore.

“Rimaniamo allibiti di fronte all’efferatezza e al violento cinismo emersi dalle parole pronunciate dal dott. Tutino nei confronti dell’allora assessore alla salute Lucia Borsellino, conversando al telefono col presidente Crocetta”, questo il commento a caldo del capogruppo di Forza Italia all’Ars, Marco Falcone.

“Non aver contrastato l’incredibile spietatezza delle parole di Tutino – ha concluso il deputato – consegna, non solo più ai siciliani, ma agli italiani tutti, l’immagine di un presidente con la p minuscola che, oltre ad essere incapace sotto un profilo amministrativo, oggi, sotto un profilo morale, dimostra, soprattutto, di essere indegno”.

Siamo ben oltre il limite della decenza e della moralità. La conversazione telefonica tra il dottor Tutino e il governatore Crocetta segnano un punto di non ritorno. I silenzi del governatore davanti alle raccapriccianti frasi del primario su Lucia Borsellino sono una condanna senza appello”. Così Erasmo Palazzotto, deputato nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà.

“Con quale faccia -aggiunge – il presidente dovrebbe rappresentare la Sicilia domenica alla commemorazione per la strage di via D’Amelio? È arrivato il momento che il presidente Crocetta tragga le sue conclusioni, si faccia da parte o siano i partiti a cacciarlo restituendo ai Siciliani la possibilità di avere un governo credibile”.

Crocetta avrebbe dovuto rispondere con decisione alle mostruose affermazioni di Tutino, in difesa della memoria e della dignità della famiglia Borsellino – ha osservato Ignazio Messina di Idv-, ed invece non ha proferito parola. La Sicilia civile, democratica e impegnata contro tutte le mafie non merita di essere rappresentata da un personaggio che preferisce la strada più breve della viltà e dell’ignavia a quella, carica di dignità, del coraggio e del rispetto della memoria”.

“Dimissioni subito senza se e senza ma”. Il gruppo parlamentare del Movimento 5 stelle all’Ars chiede a Crocetta di mettere fine alla sua esperienza di governo “disastrosa dal punto di vista amministrativo e ora anche vergognosa e intollerabile dal punto di vista etico e della legalità”.

Se quanto pubblicato dall’Espresso – dicono i parlamentari – dovesse essere vero, Crocetta non può più ritenersi degno di rappresentare i siciliani. Ci auguriamo che queste intercettazioni siano la spallata definitiva all’antimafia di facciata, usata finora solo in modo vergognoso per tappare le enormi falle di un’azione governativa nettamene insufficiente, a tratti inesistente e spesso dannosissima”.

“Ci aspettiamo – proseguono i deputati M5S – che gli ultimi gravissimi episodi superino i bassi interessi di bottega del Pd e degli altri alleati di governo, cosa che finora ha tenuto assieme i cocci del vaso governativo, da sempre in frantumi”.

Crocetta ha superato ogni limite di decenza. Lo dico senza mezzi termini: mi fanno schifo i presunti paladini dell’antimafia che profanano la tomba e la memoria di uomini e magistrati come Paolo Borsellino, che hanno pagato con la vita il loro impegno contro la mafia. La leggerezza, i silenzi, le amicizie del Governatore sono lo specchio di una esperienza di Governo, condivisa e sostenuta dal PD e dal resto del centrosinistra per logiche meramente spartitorie, che non ha più ragione di continuare”, dice il parlamentare di Forza Italia, Basilio Catanoso.

Per il capogruppo di Sicilia Democratica all’Ars, Totò Lentini  è “assolutamente inaccettabile quanto appreso dalla stampa circa il contenuto delle intercettazioni telefoniche a carico di Tutino. E’ raccapricciante ed inquietante pensare che uomini chiave della pubblica amministrazione, gratificati per il livello di professionalità posseduta, possano esprimere pensieri di tale gravità e nefandezza”.

“Siamo certi che le dichiarazioni rese dal presidente Crocetta siano vere – precisa Lentini – perché notevole è la sua storia quanto ad impegno nella lotta alla mafia. Proprio per questo chiediamo che il Presidente chiarisca la sua posizione alla magistratura in maniera da liberare l’azione di governo da equivoci e ombre”.

“Io sto con Lucia Borsellino. Le offese, le minacce, il silenzio, si commentano da sole”, dice invece il senatore Pd e presidente della commissione Cultura, Andrea Marcucci.

L’affondo più severo, però, arriva da twitter: “Inevitabili dimissioni Crocetta e nuove elezioni. Quelle parole su Lucia Borsellino una vergogna inaccettabile”, ha scritto Davide Faraone, sottosegretario alla Scuola e uomo di punta del Pd renziano in Sicilia.

Anche il capogruppo del Pd all’Ars, Antonello Cracolici in poche righe liquida Crocetta: “Le notizie di stamane ci spingono a prendere atto che, a questo punto, andare avanti è praticamente impossibile. È il momento che, innanzitutto il presidente della Regione, valuti l’opportunità di chiudere la legislatura”.

“Sono disgustato della frase di Tutino. Sono parole inaudite. Penso anch’io che Tutino vada allontanato da qualunque servizio pubblico. Mi rifiuto di pensare che Crocetta lo abbia sentito e non abbia reagito con tutta la durezza di cui è capace” dice il senatore democratico Beppe Lumia, grande sponsor del governatore che poi chiosa: “Il fatto, comunque, è così grave che non bisogna escludere nessuna decisione”.

“Ora tutti chiedono le dimissioni di Crocetta. Tra questi anche coloro che per ben due volte lo hanno salvato dalla nostra mozione di sfiducia. Il Partito Democratico e l’Udc tentano disperatamente di far dimenticare ai siciliani la pesante responsabilità di aver inventato, sostenuto e difeso questo governo e le sue politiche per ben 33 mesi. Le ragioni per cui invocare un cambio di passo in Sicilia restano per noi quelle di sempre: creare le condizioni per un buon governo della nostra Isola, senza inseguire il mito di rivoluzioni fallite”, ha commentato invece Nello Musumeci, esponente del centrodestra all’Ars.

Secondo Nino Oddo, uno dei tre deputati regionale del gruppo Crocetta, dire che sia il terzo Presidente, dopo Cuffaro e Lombardo, colpevole di contiguità con la mafia o di atteggiamenti lontanamente conniventi (anche il silenzio qualora consapevole lo e’) la ritengo una barzelletta. Poi se si devedimettere perché politicamente la sua esperienza si è esaurita questo ci può stare. Ma è un’ altra storia”.

Oddo ha anche precisato “Tutino non lo conosco neanche fisicamente ( chiarisco neanche telefonicamente). Tenuto conto che sono uno dei tre deputati del gruppo Crocetta, nonché l’unico degli stessi in commissione sanità, i fatti sono due: o io ho una cattiva memoria o i suoi rapporti col circuito politico crocettiano sono stati enfatizzati. Vengo a Crocetta, che invece conosco molto bene. In questi due anni ha fatto tantissimi errori. Quasi tutti, a mio parere, in buona fede (cosa che non ne riduce ovviamente la responsabilità)”.

Il Pdr ha diramato una nota al termine di una riunione: “Non possiamo che esprimere la nostra piena e totale solidarietà a Lucia ed alla Sua famiglia per quei riferimenti che coinvolgono, infangandolo, uno dei simboli della Sicilia nel mondo e martire della mafia. Nel contempo attendiamo, a breve, dal presidente Crocetta quella chiarezza necessaria ed indispensabile per consentire alle forze politiche che ne hanno sostenuto lealmente sino ad oggi l’azione di governo le opportune conseguenti valutazioni, auspicando che comunque Rosario Crocetta possa risultare moralmente estraneo rispetto ai fatti”.

Per Toto Cordaro, parlamentare regionale di Pid-Grande Sud  ”cade l’ultimo velo di un’impalcatura finta ed autoreferenziale, che schiaccia definitivamente  e senza appello l’immagine di una Sicilia ormai oltre il baratro.Un pensiero sentito a Lucia Borsellino ed ai suoi familiari. Staccare la spina è un obbligo morale e politico!”


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