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Quando Catania era la più rock Vent’anni fa il concerto dei Rem

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Fra pochi giorni saranno vent’anni. Tanti ne sono passati da quel 6 agosto 1995: il giorno dei Rem a Catania, il concerto che ha segnato la vita di quella generazione che aveva scelto di riprendersi la città partendo proprio dalla musica.

Anche per questo, forse,  per molti di noi il 6 agosto 1995 rappresenta la fine dell’adolescenza, della gioventù e delle speranze proprie di quell’età. E chissà anche l’inizio della fine di tutto. Di quel rinascimento di Catania divenuta il cuore pulsante del rock italiano nonostante i cento morti ammazzati all’anno ed una crisi occupazionale che onestamente, rispetto ai giorni di oggi, sembrava solo un acquazzone in un giorno d’estate.

Eravamo orgogliosi di essere catanesi, fieri di provenire da una città di provincia che si smarcava con semplicità dagli stereotipi di quella globalizzazione che di lì a poco l’avrebbe comunque divorata (così come ha fatto con il resto del mondo).

Vent’anni fa di questi tempi inseguivo Francesco Virlinzi – l’uomo che ebbe il merito di portare a Catania i Rem prima come disc jockey e poi come promoter – per un’intervista che oggi ho ritrovato su youtube. E’ stata rieditata dalla mamma di Checco, Nica Midulla, che oltre al merito di avere generato un uomo geniale si è assunta la responsabilità di conservarne integro il ricordo dopo la prematura scomparsa del figlio.

A 20 anni da quei giorni, la cosa più logica è sembrata proprio riproporre alcuni brani di quella conversazione registrata per Teletna (il programma era Tweeter) in casa di Virlinzi a San Gregorio alcuni giorni prima dello show del Cibali (allora si chiamava ancora così).

Fra le tante domande gli chiesi cosa sapessero i Rem di Catania:  “Loro – mi rispose – hanno sempre visto questa città rock, forte, questa energia del vulcano, della gente, questa voglia di riscatto, di musica dal vivo sempre…”.

Ma c’è un passaggio dell’ intervista che fa capire cosa stesse accadendo in quegli anni e ciò che si è smarrito nel corso dell’ultimo ventennio. Parlando proprio del concerto del 6 agosto 1995, Virlinzi diceva: “Questa non è la data di Catania, ma è di tutta la Sicilia, del Sud. E’ la data del riscatto di un posto che dopo tanti anni sta veramente facendo parlare bene e tanto partendo proprio dalla musica, dall’arte, da situazioni che all’aspetto possono sembrare futili…cos’è un concerto rock?”

Tanto. Rispondiamo a distanza di vent’anni. Tanto perché fu il primo di una certa rilevanza. Tanto perché fu atteso, quasi come i regali sotto l’albero a Natale, soprattutto per chi gli show li aveva visti solo dopo ore di viaggi in treno o in una videocassetta. Tanto perché era la testimonianza che ce l’avevamo fatta.

I Rem, e quel concerto, sono stati i nostri splendidi, ambiziosi, stupidi, meravigliosi, leggeri 20 anni! Ed è soprattutto per queste ragioni che ne conserviamo un ricordo immacolato e amaro: perché è vero che i Rem non esistono più  (si sono sciolti nel 2011), ma anche questa città e la sua gente hanno cambiato pelle.

Forse, abbiamo dimenticato ciò che è stato: quando bastava un po’di rock per far capire che la musica era davvero cambiata.


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