“Mi dispiace sinceramente che il governatore Zaia abbia fatto queste dichiarazioni a proposito dei 500 milioni di euro da destinare alla Sicilia per la copertura del Bilancio”.
A distanza di 24 ore dall’attacco veneto nei confronti della Sicilia, il governatore siciliano si accorge della polemica e replica: “Probabilmente il fatto che da parte di qualcuno venga rappresentato quasi come un regalo del governo, può avere indotto in errore il governatore. Quei soldi ci spettano – dice Crocetta – per una sentenza della Corte Costituzionale, sono soldi dei siciliani che ritornano giustamente ai siciliani”.
Ma Crocetta, con toni insolitamente pacati, non parla solo al leghista Zaia. Si rivolge, indirettamente, anche ai suoi compagni di partito a cominciare dal premier Mattero Renzi: Il mio governo – continua Crocetta – non rivendica nè elemosine nè logiche parassitarie. In due anni e mezzo abbiamo tagliato 3 miliardi di sprechi, facendo prendere alla Regione un passo diverso rispetto al passato. Anche sulla sanità Zaia è disinformato, nel 2013, 2014 e 2015 la sanità siciliana è finalmente entrata, dopo qualche decennio, all’interno degli standard nazionali e come livello di performance è adesso all’ottavo posto e non al penultimo come prima”.
La lunga lista dei successi di Crocetta continua “Abbiamo tagliato gli sprechi dei farmaci, revocato gare-truffa per centinaia di milioni di euro e potenziato i servizi. E se vogliamo dirla tutta fino in fondo, il governatore Zaia deve sapere che la Sicilia continua a pagare la più alta quota di compartecipazione sanitaria d’Italia, il 49%, mentre le altre regioni pagano il 41%. Il 49% era stato determinato quando la sanità era in perdita, ora che è in utile, perché persiste questa percentuale?
“E’ ora di dire basta ad attacchi precostituiti – conclude Crocetta – che non tengono conto dei progressi raggiunti e della pesante situazione che abbiamo ereditato”.