Per anni sarebbe riuscito a sfuggire alla giustizia italiana cambiando nome e utilizzando documenti falsi, ma adesso è finito nelle maglie dei controlli alti terrorismo scattati anche in Sicilia dopo l’attentato di Parigi.
Protagonista Velija Ahmetovic nato in Serbia, 47 anni ma domiciliato a Palermo presso il campo nomadi di viale del Fante.
Durante un controllo l’uomo ha presentato ai militari documenti palesemente falsi sostenendo di chiamarsi Amed Sinan nato a Ljubljana. Era talmente ben attrezzato da aver falsificato sia la carta d’identità che la patente. Ai militari ha mostrato una carta di identità rilasciata dalla Repubblica della Slovenia ed una patente di guida rilasciata anch’essa dall’autorità della Repubblica di Slovenia, allo stesso nome.
E’ stato necessario contattare l’ufficio della Polizia di Frontiera di Trieste – Fernetti, che interessava, a sua volta, la Polizia di Capodistria, in Slovenia, per accertare che i documenti erano falsi. Con questo stratagemma Ahmetovic era riuscito a sfiuggre alla cattura. Già negli anni ‘80, è stato accertato, girava per l’Italia con un altro nome.
Negli anni avrebbe commesso svariati reati per via dei quali nel 1990 gli si aprirono del porte del carcere a Pescara. Molto e gravi i capi di imputazione a suo carico per i quali venne condannato, tra i quali spicca anche un omicidio doloso, ma il primo agosto del 2006 Ahmetovic beneficiò dell’indulto e tornò a piede libero.
Tuttavia la Questura di Pescara il giorno dopo emise a suo carico un provvedimento di espulsione dal territorio italiano, al quale lo straniero si guardò bene dall’ottemperare ed infatti appena 4 mesi dopo venne bloccato a Reggio Emilia ed arrestato per la violazione della legge Bossi-Fini. Rimesso in libertà, Ahmetovic Veljia sparì dalle cronache giudiziarie: di lui più nessuna traccia fino ad oggi.