“Adesso che la verità è venuta fuori, basta con i gossip – i siciliani non ne possono più – parliamo delle cose concrete da fare, partendo
dalle cose fatte, dalle difficoltà che abbiamo e dalle cose necessarie per dare slancio all’economia siciliana e aiutare i poveri. Continuare a discutere di nulla, sarebbe il peggiore delitto nei confronti del popolo siciliano”.
Rosario Crocetta non parla più di suicidio ne di complotti e torna da Presidente della Regione sui temi di sempre. Quello del governatore è un rilancio dell’azione di governo che passa attraverso una nuova stagione, un secondo tempo se si vogliono usare la parole di Antonello Cracolici nei giorni scorsi.
“Nei prossimi giorni – annuncia con clamore – dopo averne parlato con le forze di coalizione, illustrerò i punti in una sorta di manifesto democratico e riformista, un piano di azioni concrete basate sostanzialmente su tre elementi: Le riforme da fare in Sicilia, inclusa la programmazione europea; il rapporto con lo Stato e l’Europa; la necessità di quel riconoscimento degli articoli 36 e 37 dello Statuto, in materia di entrate fiscali, che dal 1946 in poi lo Stato non ha mai riconosciuto e che potrebbe far divenire l’Isola una delle regioni più ricche d’Europa”.
“Chi vuole deviare il dibattito su pettegolezzi inesistenti – conclude – non mi avrà sodale compagno. Voglio parlare solo della Sicilia e dei problemi del popolo siciliano, perché è venuto il momento di agire e non delle inutili chiacchiere”.