Nuovi guai per la sanità siciliana e con essa per il bilancio della Regione. Il Ministero ha infatti presentato il rapporto annuale sul rispetto dei Lea, i livelli essenziali di assistenza che ogni Regione deve rispettare nel fornire le cure ai proprio pazienti.
La Sicilia risulta essere una delle 8 regioni su sedici prese in esame che non rispetta i parametri imposti dal Ministero. La verifica finale è stata effettuata su 38 adempimenti che Regioni e Province autonome devono rispettare “per accedere a una quota premio del fondo sanitario nazionale, come l’attivazione di flussi informativi sulle liste di attesa e la riorganizzazione del percorso nascita”.
Il Rapporto sul monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza e sull’efficienza del sistema sanitario italiano riguarda l’anno 2013 ma è stato pubblicato solo ora dal Ministero. Ad esso sono legati i trasferimenti di quote premiali che vanno dal 2 al 3% dei trasferimenti annuali e che per la Sicilia possono comportare la disponibilità di una quota che va da 160 a 240 milioni di euro,
In regola risultano essere i Basilicata, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Toscana, Umbria e Veneto. Mentre non rispettano tutti i parametri altre otto Regione sottoposte a Piano di rientro ovvero Lazio, Campania, Puglia, Abruzzo, Molise, Piemonte, Calabria e Sicilia.
Il rapporto ammette, per alcune di esse, fra cui la Sicilia”un progressivo miglioramento per quanto riguarda la riorganizzazione del sistema informativo e delle reti assistenziali” ma dopo l’analisi dei 38 indicatori prosegue affermando che “persistono significative inadempienze, soprattutto relative a: riorganizzazione dei punti nascita; cure palliative; prevenzione; riorganizzazione della rete dei laboratori”.