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Formazione, basta la parola Arrivano, in ritardo, gli avvisi

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Sono giunti in Gazzetta Ufficiale gli avvisi per la formazione professionale 2016. Come annunciato dal presidente della Commissione bilancio e poi confermatod all’assessore Mariella Lo Bello (che ora ha lasciato la Formazione) il 6 novembre è stata la data di pubblicazione.

Ma i toni semi trionfalistici con i quali la pubblicazione è stata annunciata non sono proprio giustificati dai fatti.

Ritirati gli avvisi 1 e 2 e pubblicati gli avvisi 3 e 4 (che altro non sono se non la rimodulazione dei medesimi avvisi) la formazione riparte solo sulla carta e con enorme ritardo.

Il nuovo assessore Bruno Marziano, dunque, si trova subito una patata bollente nelle mani: quella dei licenziamenti che gli Enti stanno attuando visto che i ritardi impediscono di avviare i corsi entro il 2015

I nuovi avvisi dovrebbero superare anche le sentenze del Tar che ha bocciato, a pezzi, l’intero impianto della formazione Crocetta/Scilabra/Lo Bello. Il primo bando, l’avviso 3, porta in dote 167 milioni di euro provenienti dalla nuova programmazione dei Fondi europei.

In pratica l’Avviso 3 è quello in cui sono stati inseriti tutti i corsi tradizionali. Ottantuno milioni serviranno per corsi riservati a giovani in cerca di prima occupazione e lavoratori svantaggiati . Settantadue milioni serviranno per aggiornamento, formazione continua, formazione di soggetti già inseriti nel mondo del lavoro e che vogliono migliorare o espulsi da un settore che intendono cambiarlo.

L’avviso crea, poi, una riserva per i corsi al femminile nella quale confluiscono circa 13 milioni.  Nell’avviso tre, poi, tornano le indennità per gli allievi.

Ma il vero vulnus è l’accreditamento. Le domande per organizzare corsi potranno essere presentate solo dagli Enti accreditati col nuovo sistema che  mostra ritardi incredibili sul fronte regionale con Enti che non riescono a completare le procedure di accreditamento per effetto di portali non funzionanti o mal funzionanti, procedure non definite: insomma assessorato impantanato. Il provvedimento stabilisce che possano presentare domanda anche gli Enti che hanno procedure di accreditamento in corso ma questa postilla è una sorta di procedura a rischio contenzioso

Il secondo bando è quello dell’obbligo Formativo. Vanta 45 milioni di euro per 3 anni e dovrebbe riguardare una platea fra gli 8 e i 13 mila giovani che non hanno completato gli studi dell’obbligo.

Per entrambi i bandi la scadenza per le domande è il 16 dicembre e per effetti concreti bisognerà comunque aspettare il nuovo anno. Passata questa fase sarà, poi, il momento di altre polemiche sulla distribuzione dei fondi. le tabelle annesse ai bandi, infatti, distribuiscono le ore formative in base ai dipendenti e sembrerebbero favorire gli Enti di media grandezza danneggiando i troppo grandi o i troppo piccoli.

Ma prima di pensare a questi bisognerà almeno riuscire a far partire i corsi, cosa che non è affatto scontata


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