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La Sicilia si sveglia senza un governo Accordo traballante fra i big del Pd

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Il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta si trova in Tunisia da dove manda lettere rassicuranti ai Forestali e critica la stampa che enfatizza il suo viaggio.

Per il governatore è scorretto chi lo critica o sostiene che è volato via lasciando la Regione in balia di se stessa e delle battaglie fra i partiti. Il suo viaggio in Tunisia a sostegno delle imprese era programmato ed importante così come la Sicilia è comunque governata dalla sua fedelissima Mariella Lo Bello.

Il fatto, però (a prescindere dal chi lo indica come in fuga dai problemi e a prescindere anche dalle sue risposte in base alle quali l’assenza è di per se un atto politico e dovrebbe, invece, rasserenare gli animi e favorire la soluzione) è che la Sicilia non ha un governo ad eccezione del vice Presidente  e dell’assessore all’Energia.

L’assessore alle Infrastrutture Giovanni Pizzo, solo per segnalare un disservizio, non potrà firmare il contratto con Trenitalia previsto per domani. ma di vicende del genere potremmo raccontarne almeno una decina.

Unica nota positiva è che per due giorni i partiti potranno trattare senza dover rincorrere ultimatum serviti come i pasti: due o tre volte al giorno, e puntualmente scaduti senza conseguenze (per fortuna).

Così ieri si sono visti il sottosegretario Davide Faraone e il segretario regionale del Pd Fausto Raciti. Un incontro romano fra i falchi e le colombe del Pd alla fine del quale si è diffusa, ieri sera, la voce di un accordo raggiunto. un accordo nel quale son cascati un poco tutti ma che non poteva reggere e non ha retto oltre la notte.

Il tema è l’impegno in prima persona dei big del Pd in giunta, in quella giunta politica che dovrebbe andare a nascere. Antonello Cracolici avrebbe voglia di fare l’assessore ma solo se tutti i capi corrente scenderanno in campo. Diversa l’idea di Giuseppe Lupo che non ha voglia di assumersi un simile impegno. E se Lupo non entra in giunta probabilmente non lo farà neanche Cracolici.

Allora perché cambiare gli assessori? La partita diventa complessa e si affaccia la possibilità che alla fine, per dar vita al Crocetta quater, tutto cambi per non cambiare nulla. Nessun accordo, quindi, ma oggi gli uomini ‘forti’ del Pd torneranno ad incontrarsi, Il tema è proprio trovare la quadratura dentro il partito di maggioranza relativa perchè solo così si potranno poi innestare gli altri nomi e ruoli.ù

E si fa strada una nuova ipotesi che non passerebbe dai big e potrebbe far tornare i conti. Si tratterebbe di riportare le presenze assessoriali indietro di una giunta e tornare, per numeri, al Crocetta bis. In fondo il sesto assessore Pd e terzo renziano fu solo un ripiego, per sostituire la dimissionaria Lucia Borsellino in un momento di crisi.

Se questa impostazione fosse accolta la situazione si cristallizzerebbe con 5 (non sei) assessori Pd ovvero due renziani: Baccei e Gucciardi; uno spetterebbe a Lupo che potrebbe riconfermare Purpura  (o sostituirlo col deputato Anthony Barbagallo o, se necessario mettere in campo una donna, con la Cirone Di Marco); due cuperliani che potrebbero essere o gli attuali Li Calzi e Caruso o i deputati Bruno marziano e Concetta Raia.

Ma Raciti va in pressione proprio sui big e in giunta non vuole i loro tecnici o i loro alter ego, vorrebbe scendessero in campo proprio Cracolici e Lupo liberando, così, le poltrone di vice presidente dell’Ars, di capogruppo del partito e di presidente della Commissione affari Istituzionali con i quali si potrebbero accontentare gli scontenti.

Pressing sì, lavoro per la soluzione pure, ma decisione assunta proprio no.

E gli altri? Se il Pd si ferma a 5 assessori insisterà perché Sicilia Futura ne abbia i due richiesti. in fondo è un alleato importante per i renziani. uno sarebbe Totò Lentini l’altro ancora è da definire. Un posto spetterebbe a Di Giacinto per il Magafono Psi, e anche questo sarebbe un assessore ormai vicino agli stessi renziani. Con i due Udc che sarebbero rappresentati dal rientro di Giovanni Pistorio e dalla nomina di Miccichè e con  Mariella Lo Bello che resterebbe in quota al presidente, la giunta sarebbe composta per 11 dodicesimi.

La battaglia si scatenerebbe sull’ultimo posto disponibile. da una parte c’è Sicilia democratica che rivendica l’assessorato per Luisa Lantieri, dall’altra gli indecisi di Ncd che entrano un giorno sì e l’altro no.

C’è ancora strada da fare ma il percorso appare, adesso, meno impervio e più corto visto che dalle richieste iniziali che sommavano a 15 assessori in pectore per 12 posti siano giunti ad un solo assessore di troppo


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