Un tour nelle aziende siciliane che assomiglia tanto ad una ricognizione pre elettorale. E i 5 Stelle non ne fanno un mistero tanto da presentare il “laboratorio imprese del M5S”proprio in questa veste e con l’uomo di punta, Luigi Di Maio, quel golden-boy che i militanti pentastellati vedrebbero bene come anti-Renzi in un’eventuale competizione elettorale.
Oggi il vicepresidente della Camera ha iniziato la tree giorni siciliana da Palermo visitando quelle aziende dell’Isola che ‘continuano a rappresentarci nel mondo nonostante il dissesto idrogeologico e quello finanziario”.
Secondo Luigi Di Maio “in questo momento la Sicilia è una regione in autogestione” e annuncia che il M5S è già oltre Crocetta.
“Non dobbiamo convincere di certo i siciliani – spiega – , semmai dobbiamo fargli capire che siamo pronti a governare questa regione e non è una cosa scontata. Stiamo ascoltando tutti e con le competenze che abbiamo maturato sia in Sicilia che nelle istituzioni romane creeranno un buon governo, sicuramente meglio di quello che c’è adesso”.
Ragionamenti da campagna elettorale, quindi è scontato chiedere chi possa essere il candidato alla presidenza. Di Maio non si scompone e rilancia: “Adesso il problema non è il chi, semmai cosa vogliamo fare affinché tutti ci diano una mano, perché questa Regione la governi solo se hai il sostegno delle persone e per averlo devi mirare alle priorità e non a 20 o 30 deputati”.
La scala di priorità, Luigi Di Maio la tratteggia facendo un esempio: “Il vero problema che Crocetta, Marino o Renzi non hanno capito, o hanno fatto finta di non capire, – dice – è quali fossero le priorità dei cittadini e non credo che un aereo di Stato da 170milioni di euro sia tra queste. Magari c’è il reddito di cittadinanza per non fare espatriare i propri figli e per dare lavoro a quei 50-60enni che per colpa della riforma Fornero hanno ancora bisogno di una vita lavorativa”.
Di Maio guarda oltre e parla come se si fosse già ottenuto il risultato elettorale che porterebbe i grillini a Palazzo d’Orleans, così ipotizza la ricetta di governo che prevede una partecipazione diretta dei siciliani alle scelte dell’esecutivo: “La nostra preoccupazione principale – spiega – sarà coinvolgere quelli che non ci hanno votato e lo fai se istituisci strumenti su temi importanti consultando i cittadini. Così la politica la smetterà di seguire i sondaggi e comincerà a preoccuparsi dei referendum”.
La visita dei Luigi Di Maio è osservata a distanza da Fabrizio Ferrandelli che dopo le proprie dimissioni dall’Ars ha sempre chiesto ai 5Stelle di imitarlo. L’ex deputato, oggi a capo del movimento dei ‘Coraggiosi’ si rivolge al vicepresidente della Camera: “Visto che Di Maio è pronto (a governare ndr) – dice in una nota – gli consiglierei di parlare con i 14 deputati regionali del suo partito, perché ho la sensazione che anche loro, così come i 90, non abbiano alcuna intenzione di smontare le tende e si limitano soltanto a fare il palo a Crocetta”.
Domani il tour pentastellato, a cui partecipano anche il deputato della commissione Attività produttive, Mattia Fantinati e il parlametare regionale Giancarlo Cancelleri, prevede il trasferimento in Sicilia orientale con l’incontro nell’impresa agricola Campisi di Siracusa, per poi spostarsi, fra le altre, alla ‘Cappello’ di Ragusa.
Nel Catanese, è prevista invece la visita alla BS Gioielli di Misterbianco. Domenica il giro riparte dalla provincia di Caltanissetta, prima a San Cataldo, poi alla masseria Cucurullo di Canicattì. Nel primo pomeriggio sarà la volta del birrificio Indorato a Sommatino e delle Pipe Amorelli a Caltanissetta.