I lavoratori della St Microelectronics di Catania, già da qualche giorno in cassa integrazione, terranno un presidio di protesta di fronte la sede dell’azienda.
La notizia della cassa integrazione per gli oltre duemila lavoratori della St Microelectronics di Catania, è arrivata nei giorni scorsi dopo un faccia a faccia tra i vertici catanesi del sito produttivo della zona industriale e le rsu del sindacato unitario.
La St ha dichiarato un calo produttivo trasversale su svariate tecnologie giustificando così la scelta di ricorrere alla cassa. Il timore dei sindacati è che dietro la decisione si celi un problema industriale molto più grande in grado di far saltare gli investimenti per il Modulo 9.
Alla protesta di oggi saranno presenti anche i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl di Catania, Giacomo Rota, Rosaria Rotolo, Fortunato Parisi e Carmelo Mazzeo che insieme ai segretari di categoria Fim, Fiom, Uilm e Uglm, Stefano Materia, Pietro Nicastro, Matteo Spampinato e Angelo Mazzeo e alle Rsu, hanno fatto il punto sulla vertenza e per divulgare una lettera- appello al governo nazionale.
Rivolgendosi a Renzi i sindacati hanno chiesto di considerare la StM un’opportunità di crescita nel settore della microelettronica non solo per il territorio locale, ma per l’Europa: “Purtroppo – dicono – il nostro governo finora non è stato in grado di raccogliere la sfida”.
Parlando della situazione catanese le parti sociali sottolineano come la mancanza di investimenti possano mettere a rischio il futuro occupazionale di Catania: “Prima di pensare ad un’eventuale chiusura del reparto vecchio dei 6 pollici si investa per il modulo M9 che potrebbe mantenere l’attuale livello occupazionale del sito catanese e creare nuove opportunità di lavoro”.