Una inchiesta conoscitiva del Csm, una richiesta di relazioni per eventuale apertura di inchiesta della cassazione, la smentita delle 4 principali procura siciliane, compresa quella di Catania mai chiamata in causa da alcuno.
Proprio quando il giallo delle intercettazioni pubblicate da L’espresso sembrava accantonato come bufala e il confronto stava tornano a spostarsi su temi politici, piovono eventi a riportare l’attenzione proprio sulle intercettazioni.
Convince, per la prima volta, la smentita del procuratore di Palermo francesco Lo Voi. Convince perché prende le distanze da chi sostiene che aveva fatto un favore a Crocetta ma prende le distanze anche da chi viene indicato come il complottista pronto ad usare questa intercettazione.
Convince perché conferma l’esistenza di un clima di ostilità nei confronti di Lucia Borsellino assessore e chiarisce che proprio quel clima di ostilità è uno dei pilastri dell’inchiesta e quindi, se fosse esistita, quella intercettazione sarebbe stata oro colato per gli inquirenti che hanno, invece dovuto ricostruire quel clima da mezze frasi messe insieme.
Ma proprio quando chiarezza sembrava fatta ecco che arrivano le smentite in serie. Apre le danze ieri Caltanissetta, e ci sta essendo stata chiamata in ballo da Il fatto quotidiano. Oggi interviene Messina, ed è comprensibile visto che due anni fa si diceva che proprio Messina detenesse inchieste su Crocetta. Ma perché smentisce anche Catania? Sembra quasi che le procure si siano passate la voce: quella intercettazione non esiste.
Ma sempre oggi il Csm valuta se aprire un fascicolo per comprendere cosa sia successo ed il Pg della Cassazione Pasquale Ciccolo ha chiesto una relazione al procuratore generale di palermo Roberto scarpinato per valutare se aprire una inchiesta in base alle competenze della Cassazione. una sorta di accerchiamento, dunque, del quale non si comprende l’esigenza.
Ha ragione Lo Voi quando, nell’intervista di stamani al Corriere della sera, sostiene che c’è un problema nel rapporto fra cittadini e istituzioni tale da far si che ben quattro smentite non siano state credute da tutti. Ma il problema lo hanno soprattutto le procure che, abbandonata la vecchia abitudine al silenzio, negli ultimi anni hanno smentito cose poi dimostratesi vere. le esigenze di segretezza sono sempre state il motivo. Ma adesso le smentite, ancorché giustificate e magari vere, appaiono poco credibili. Figurarsi come può apparire una simile sequenza di smentite.
Ma la politica deve, oggi, lasciarsi alle spalle quelle intercettazioni e considerarle false fino a prova contraria e valutare politicamente il governo della regione e in base a queste valutazioni ed al clima, quello confermato da Lo Voi, nei confronti della Borsellino, se agire o ritenere che non sia mai successo nulla.
Intanto è arrivata poco dopo le 14 di oggi negli uffici della Procura generale di Palermo la richiesta della relazione al pg Roberto Scarpinato sulla presunta intercettazione tra il governatore Rosario Crocetta e il medico Matteo Tutino, inviata dal procuratore generale della Cassazione Pasquale Ciccolo.
Lo scopo della relazione è quello di capire se ci possono essere “profili di competenza” della Cassazione sulla vicenda.