La Polizia di Stato ha arrestato un giovane di 23 anni nato a Milazzo, ma residente a Palermo per avere preso parte ad una manifestazione a Cremona lo scorso 24 gennaio sfociata in violenti scontri e devastazioni.
Il giovane appartenente ai centri sociali, sarebbe stato notato alla testa del corteo, con il volto coperto da un casco protettivo e responsabile di un fitto lancio di oggetti contundenti, fumogeni e petardi contro le forze dell’ordine. Le indagini, grazie al contributi video della Polizia Scientifica, hanno consentito di identificare numerosi partecipanti al corteo, responsabili delle violenze.
Lo scorso 30 marzo ed 11 giugno furono arrestati tre giovani dell’area anarchica. Oggi sono scattati altri tre arresti. Nel corso della perquisizione in casa sarebbero stati trovati gli indumenti che il giovane indossava nel corso della manifestazione e ripresi delle videocamere della polizia scientifica.
Sulla vicenda interviene anche il Collettivo universitario autonomo di Palermo che ha convocato, per fornire la propria versione dei fatti, una conferenza stampa che si terrà domani alle 10,20 alla facoltà di Lettere di Palermo.
Il Collettivo universitario, affida il proprio commento ad una nota stampa, in cui si parla di “conseguenza ad una operazione repressiva legata alla manifestazione antirazzista contro CasaPound svoltasi a Cremona lo scorso gennaio”.
Gli universitari spiegano poi: “Gianmarco è uno studente che da anni, all’università così come nei territori, sta sempre in prima fila nelle mobilitazioni in difesa dei diritti degli studenti, contro le riforme che mettono in campo attacchi al welfare studentesco e contro le discriminazioni razziali.
Riteniamo necessario portare all’attenzione dell’opinione pubblica il livello repressivo che la componente studentesca subisce nel momento in cui decide di lottare per i propri diritti e per rivendicare un presente e un futuro migliore per tutti”.