Beni straordinariamente importanti e, allo stesso tempo, straordinariamente trascurati. Catania è una delle province siciliane con la più alta concentrazione di beni catalogati come Patrimonio Unesco, che però si trovano in uno stato di abbandono, tra “munnizza”, graffiti e sporcizia.
E, proprio in questi giorni in cui il capoluogo ospita la conferenza internazionale, organizzata dall’Icom e incentrata su “Musei e Patrimonio dell’Umanità”, una riflessione dovrebbe essere dedicata allo stato in cui si trovano i beni culturali della nostra Città.
Via Crociferi, il gioiello nel cuore di Catania. Immaginate i turisti che, dopo aver tanto sentito parlare di questa caratteristica via, percorreranno una strada quasi dimenticata. Ad aggravare la situazione è l’inciviltà dell’uomo. La Chiesa di San Benedetto è stata, ad esempio, “marchiata” con colori e graffiti (che non hanno nulla di artistico). Anche la Chiesa di San Francesco Borgia, per nulla valorizzata, risulta danneggiata all’esterno e avrebbe chiaramente bisogno di un recupero. La rendono una via qualunque anche le numerose auto parcheggiate a più non posso, in una zona a traffico limitato.
L’Etna da anni lotta con la sporcizia e i rifiuti. È vero, nel tempo la situazione è migliorata e si è cercato di sensibilizzare i cittadini sul tema, ma il problema continua a ripresentarsi. La natura, una volta incontaminata, viene ancora turbata da rifiuti. Sacchi e sacchi di munnizza, tra i boschi in zona Tardaria, o ancora sulla 121 che collega Paternò a Bronte, e sulla sp 92 che collega Nicolosi al Rifiugio Sapienza. Una nota dolente che rovina lo spettacolo ai turisti e, soprattutto, agli amanti del paesaggio.
Tornando a Catania anche la Chiesa di San Nicolò l’Arena e il Monastero dei Benedettini sono stati danneggiati e continuano ad essere trascurati. La prima, che ancora oggi attira molti turisti, presenta all’esterno scritte e disegni in bella mostra, poco apprezzabili tra l’altro. Anche il bellissimo plesso monastico è stato maltrattato da qualcuno che ha creduto di essere un artista.
All’esterno sono davvero tanti i graffiti che lo deturpano. Ma, essendo anche sede del Dipartimento di Scienze umanistiche, il Monastero ha certamente risentito dell’azione degli studenti: la scalinata centrale è stata danneggiata con l’incisione di nomi e frasi. Pare, inoltre, che le pulizie non vengano fatte da parecchio tempo, forse dall’ultima volta che venne in visita l’ex Presidente Giorgio Napolitano.
Solo pochi giorni fa, è stato denunciato sulla pagina Facebook “Inciviltà a Catania” il comportamento di alcuni ragazzini che hanno deciso di animare il sabato sera, ballando sulla struttura in pietra che circonda il Duomo.
Come vediamo, molti dei beni culturali cercano di sopravvivere al passaggio degli uomini, non al tempo. Ospitare la conferenza internazionale è senza dubbio un motivo di orgoglio per Catania, ma cerchiamo di essere sinceri: siamo davvero pronti a discutere di beni e Patrimonio dell’Umanità, se non riusciamo a salvaguardare il nostro?