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Da sala d’Ercole alla questura Vinciullo querela Ciaccio

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“Tutto questo non è accettabile. la fotografia messa on line sulla sua pagina facebook dall’On Giorgio Ciaccio è gravemente lesiva della mia persona. i miei figli sono dovuti letteralmente scappare da scuola. per questo ho presentato alla Digos querela nei confronti di Ciaccio e di ignoti chiedendo di accertare l’identità di tutti coloro che nei commenti hanno pronunciato offese e perfino rivolto minacce alla mia persona”.

E’ un fiume in piena Vincenzo Vinciullo parlando a a BlogSicilia. Il presidente facente funzioni della Commissione bilancio dell’Ars non ha intenzione di stare fermo e subire quella che definisce una gogna mediatica. Ha preso le redini della commissione dopo l’autosospensione di Nino Dina ed è stato al centro di attacchi dei 5 stelle in occasione dei lavori per l’assestamento di bilancio.

On Vinciullo c’è un problema politico. la accusano di non volere tagliare gli stipendi ai parlamentari e di aver abbandonato chi ha più bisogno

“Da un punto di vista politico i colleghi a 5 stelle devono rendersi conto che non è l’assestamento di bilancio che taglia i fondi ai ragazzi disabili – dice Vinciullo – quel problema lo ha creato l’abolizione delle province che loro stessi hanno voluto insieme al Presidente Crocetta forse non rendendosi conto delle conseguenze. Lo avevo detto allora e si sta verificando quello che avevo previsto”.

“Sugli emendamenti contestati uno era palesemente inammissibile – continua Vinciullo – come ha confermato anche la presidenza dopo che abbiamo affidato tutto l’incartamento al vice presidente Lupo che era in Commissione. Per affrontare il tema degli stipendi dei parlamentari occorre una legge speciale come quella che è stata già fatta. se vogliamo affrontarlo di nuovo io sono disponibile ma bisogna seguire le procedure di legge. L’emendamento Zafarana, invece, non risulta sia stato mai firmato dalla collega Zafarana. Ci teneva tanto che ha dimenticato di firmarlo. Nonostante ciò lo abbiamo analizzato e abbiamo visto che incideva su una tabella non modificabile. Non è vero, dunque, che non siano stati discussi”.

Ma la polemica lascia le aule della politica per finire alla Digos all’indomani quando Giorgio Ciaccio, capogruppo dei 5 stelle pubblica sul suo profilo Facebook una fotografia modificata che ritrae Vinciullo con soldi in tasca, nelle mani, insomma una specie di Paperone mangiasoldi con una scritta “Per l’on Vinciullo il taglio degli stipendi è inammissibile”.

E’ questa foto a fare scattare la denuncia perché lesiva dell’immagine di Vinciullo e perché i commenti arrivano anche all’offesa e alla minaccia. La foto in realtà non passa solo sulla pagina di Ciaccio ma anche su varie pagine di altri deputati, su quella del movimento e così via.

“Si tratta – dice Vinciullodi una vendetta. Siccome Ciaccio è stato sotto la gogna mediatica mesi fa, ora vuole vendicarsi su di me con questa montatura. Ma io non glielo permetto”.

Il riferimento è all’attacco subito da Ciaccio indicato come l’ “ammazza Pip” per un precedente emendamento di quasi due anni fa.

Ma i 5 stelle non ritengono di aver sbagliato “Può umanamente dispiacermi che ci siano state conseguenze sul piano personale per Vinciullo – dice Ciaccio – ma la colpa non è nostra. Quella foto per noi è satira politica. Non possiamo essere responsabili dei commenti di altri. noi comunichiamo ciò che accade attraverso i social network e non ci faremo fermare da una denuncia. sono le scelte operate in sede di Commissione ad essere responsabili della reazione della rete”.

“Quando finii io nella gogna mediatica – aggiunge Ciaccio- per sei mesi fui minacciato e costretto a entrare da porte di servizio. Ci sta in politica. ognuno deve assumersi le responsabilità di ciò che dice e che fa”

Ciaccio interviene anche da un punto di vista politico “Non è vero che serva una legge speciale. La commissione speciale fu fatta per valutare se fossimo obbligati ad uniformarci alle disposizioni della legge Monti o se, essendo a Statuto Speciale, potessimo legiferare autonomamente. Abbiamo legiferato allora stabilendo un tetto con legge regionale. Adesso quel tetto può essere modificato con analoga legge regionale dunque anche con un emendamento. il resto sono scuse. per quanto riguarda la firma di Valentina Zafarana c’è poco da dire. L’emendamento era firmato da me come tutti in qualità di capogruppo anche se lo aveva predisposto lei. Noi cinquestelle operiamo in gruppo non singolarmente”.

On Ciaccio ma non ritiene di aver esagerato con quella fotografia. Forse ha rappresentato una istigazione?

“Non era istigatoria, raccontava l’accaduto. Poi se vogliamo assoluta trasparenza allora Vinciullo mandi in streaming tutte le sedute della Commissione non solo quelle per le quali avanziamo richiesta così ci saranno gli atti visionabili e disponibili per tutto e tutti. Poi se qualcuno ha sbagliato pagheremo. ma non smetteremo di informare sulle attività parlamentari”


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