E’ un fiume in piena e non intende farsi ridurre al silenzio Marco Venturi, presidente di Confindustria centro sicilia ed ex assessore alle attività produttive della Sicilia. Dopo le accuse mosse al leader della cordata antimafia di Confindustria, Antonello Montante, riferite nel corso di una intervista e Repubblica e ribadite ai magistrati dai quali è stato sentito, ora Venturi rincara la dose in un’altra intervista stavolta a La Sicilia.
Ci sono cose indicibili, ribadisce, ma non le racconta “perchè sono vincolato al segreto istruttorio” dice, lasciando comprendere chiaramente che c’è una inchiesta aperta. Quando il collega Tony Zermo gli chiede se queste cose riguardino Montante o anche il Presidente della Regione Crocetta, la risposta è inattesa: “Tutti e due e altri ancora – dice Venturi che ribadisce – Montante non ha fatto, come doveva, gli interessi degli imprenditori siciliani ma ha intrecciato trame”.
Venturi oggi e domani è a Roma per parlare con il presidente nazionale di Confindustria,. Squinzi, e riferirgli ciò di cui ha parlato con i magistrati nella parte che può riferire. Ad Ivan Lo Bello, siciliano, vice di Squinzi e appartenente alla cordata antimafia chiede di rompere il suo troppo lungo silenzio.
Qualcosa sta accadendo e qualcosa di molto grosso che rischia di far saltare ogni equilibrio. Venturi dice di temere per la sua vita così come a rischio sarebbe anche Alfonso Cicero. E di denuncia in denuncia, di nome in nome potrebbe saltare un intero sistema. Ma i tempid elle inchieste non sono mai brevi