Patrizia Monterosso è salva. La maggioranza che sostiene il governo Crocetta fa quadrato attorno alla segretaria generale della Regione Siciliana e l’Ars boccia con il voto contrario sull’ammissibilità del testo (respinta con 39 voti contrari, 18 favorevoli e 3 astenuti), la mozione di censura proposta dal Movimento 5 Stelle.
Prima del voto il governatore Rosario Crocetta ha difeso la superdirigente dichiarando che “la legge prevede che per la risoluzione del contratto di un dirigente ci debba essere il dolo, e nel caso di Patrizia Monterosso non c’e’. Io mi troverei a seguire una indicazione che non posso disporre”.
Contro l’amissibilità della mozione sono intervenuti anche i capigruppo del Pd e dell’Udc, Antonello Cracolici e Mimmo Turano, che, senza entrare nel merito della mozione, hanno affermato che non è di competenza dell’Ars ma del governo.
Patrizia Monterosso è stata condannata in appello il 21 luglio luglio scorso per la vicenda dei fondi extrabudget non dovuti ma versati agli enti di formazione siciliani quando era dirigente generale del Dipartimento della Formazione Professionale. Secondo quanto è stato stabilito dai giudici contabili, la dirigente dovrà restituire 1 milione 279 mila di euro.
Su tutte le furie i deputati del Movimento 5 Stelle che hanno gridato “vergogna!” dopo l’esito del voto. I grillini sostengono infatti che la loro mozione non sia un atto vincolante, ma di indirizzo.
Oltre ai dodici deputati M5S hanno votatto a favare dell’ammissibilità del testo un deputato Mpa e cinque di Forza Italia.