E’ arrivato quasi in sordina, senza avvertire se non il sistema di sicurezza e qualcun’altro appena. Rosario Crocetta è di nuovo a Palazzo d’Orleans già da oggi per riprendere il timone della barca in gran tempesta.
La sua scelta l‘aveva annunciata ieri ed il suo ritorno era atteso per domani ma invece il governatore combattente è rientrato a sorpresa facendo una imboscata ai suoi nemici annidati un po’ ovunque.
E’ arrivato oggi perché deve firmare carte, confermare la convocazione della giunta di domani, prepararsi per la battaglia che proprio da domani diventerà senza quartiere. E’ adesso che si vede chi sono gli amici e chi i nemici.
E per domani mattina è già convocata una conferenza stampa. Non la terrà il presidente della regione in una sede istituzionali ma il suo avvocato Vincenzo Lo Re in una sede non istituzionale: un grande albergo palermitano. Al centro ci sarà, naturalmente, l’intercettazione pubblicata da l’Espresso.
Intanto terza smentita dalla procura circa l’esistenza di quella intercettazione. Stavolta tocca all’aggiunto Leonardo Agueci. Che l’Espresso sia incorso in una ‘polpetta avvelenata’ come la si definisce in gergo giornalistico, appare oggi più probabile di quanto non sembrasse nell’immediatezza dei fatti ma la scontro, ormai, si è spostato sul piano politico con l’intera famiglia Borsellino che ha scaricato il presidente della Regione. Voci di corridoio, poi, parlano di un Presidente della repubblica indispettito da una frase del governatore, quella in cui definisce il suo l’unico governo antimafia della storia.
Sergio Mattarella, infatti, è fratello di Piersanti Mattarella Presidente della Regione siciliana ucciso dalla mafia il 6 gennaio 1980. Proprio per questo a lui si è rivolto Manfredi Borsellino e da lui ha ricevuto l’abbraccio carico di pathos fra due uomini che hanno perso drammaticamente qualcuno.