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Piero Messina si gode il momento:dal successo a Venezia agli affetti

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Malgrado siano passati pochissimi giorni dal Festival di Venezia, che lo ha visto in concorso  con il suo primo lungometraggio “L’attesa”, nella vita del giovane regista Piero Messina sono già successe molte altre cose.

Fino a poche ore fa era in Canada a presentare il suo film, acclamatissimo appunto al Festival di Venezia, e adesso è pronto a condividere la gioia di vedere la propria opera prender vita sul grande schermo, con i suoi concittadini di Caltagirone: “Il ricordo di Venezia sembra quasi lontano, malgrado siano passati pochi giorni. Nel frattempo è nato anche mio figlio…sono stato ad un altro Festival a Toronto…” dichiara lo stesso Piero Messina ai microfoni di Rsc Radio Studio Centrale, facendo bene intendere quanto questi giorni siano densi di eventi (ed emozioni).

Ma molte cose erano successe prima, molto prima.

Piero Messina ha già colpito l’attenzione di molti, addetti ai lavori e non, da tempo. Uno fra tanti proprio quel Paolo Sorrentino, del quale è stato aiuto regista sul set de “La grande Bellezza”  e di “This must be the place”.

E’ decisamente il suo momento. Il suo primo lungometraggio, la cui storia scorre su un filo sottilissimo,  lo vede fra l’altro dirigere un’attrice di grandissimo livello , quale è  Juliette Binoche, per molti addetti ai lavori mancata Coppa Volpi al Festival di Venezia.

Per dirigerla abbiamo trovato per così dire…un metodo tutto nostro. Lei ha una capacità enorme di calarsi nel sentimento che sta raccontando attraverso quel personaggio, lo fa in maniera talmente vera , che da un lato è potentissima , talmente tanto da non avere quasi il controllo delle emozioni”  ci racconta il regista che, attraverso queste parole, in quelche modo ci anticipa quanto sia stata funzionale alla storia (da lui stesso sceneggiata insieme ad Andrea Paolo Massara ) la scelta proprio di un’attrice così.

Esattamente come funzionale alla storia è stata la scelta dei luoghi in cui il film è stato girato, una Sicilia inedita, languida, atmosfera perfetta per rappresentare il senso ultimo del film: “Anche in passato ho scelto una Sicilia per così dire meno battuta nell’immaginario comune, una Sicilia che può essere fatta di nebbie (ad esempio sull’Etna ndr) e che mi sembrava ideale per raccontare il sentimento del film”.

Un film intenso e sorprendente, che denota una poetica speciale, quella di Piero Messina. Un nome che, siamo certi, sentiremo ancora.


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