Si respira aria pesante all’interno di Confindustria Sicilia. gli anni del potere industriale sembrano destinati a concludersi qui, almeno quelli a guida Antonello Montante. A lanciare la resa dei conti interna a Confindustria in un crescendo di accuse per finisce per tradursi in un grande favore al Presidente della Regione Rosario Crocetta è Marco venturi, uno degli uomini del rinnovamento confindustriale.
Cinquantatrè anni, già assessore regionale alle Attività produttive nel governo Lombardo proprio su indicazione di Confindustria, attuale presidente dell’associazione industriali della Sicilia centrale venturi,. in una intervista al quotidiano La Repubblica, spara a zero sull’uomo forte Antonello Montante e si dice pronto a presentarsi dai magistrati per raccontare “eventi inquietanti accaduti in Confindustria”.
“L’iniziale battaglia contro le estorsioni dei boss – dice Venturi a Repubblica – ha portato alla ribalta nazionale il nostro movimento ma quando è stato fatto il salto di qualità entrando nel cuore del vero potere mafioso siciliano ovvero i grovigli delle aree industriali non tutti i miei compagni di viaggio erano interessati ad andare avanti”.
Venturi parla di doppio gioco dell’antimafia “Montante – dice – non ha fatto gli interessi degli industriali ma ha intrecciato trame. Commistioni con apparati polizieschi di ogni livello. per colpa sua Confindustria è diventato un centro di potere a palermo e a Roma, un giro ristretto suo e di pochi devoti”
Non racconta dettagli Venturi ma annuncia che andrà dai magistrati per riferire di “episodi inquietanti che mi sono capitati. Qualche tempo fa Montante e un suo amico che si occupa di security volevano che facessi loro da sponda in una operazione torbida…Sono a conoscenza anche di episodi strani intorno a chi è tenuto a dire la verità ai magistrati…Montante ha chiesto ripetutamente ad un rappresentante delle istituzioni che aveva riferito nel 2014 alla commissione antimafia che rilasciasse a lui una lettera con la quale sostenesse che quelle cose gli erano state suggerite proprio da Montante. naturalmente non era vero e quel rappresentante delle istituzioni si è rifiutato”.
Nella sua intervista Venturi difende a spada tratta il presidente dell’Irsap, Alfonso Cicero, che starebbe mettendo ordine e cacciando i poteri mafiosi dalle aree industriali e per questo sarebbe stato trasformato in un bersaglio da che, dentro Confindustria, non gradisce questa pulizia nonostante le dichiarazioni di facciata e si dice convinto che dopo di lui altri si presenteranno ai magistrati.
Un attacco diretto, duro e personale nei confronti di Antonello Montante, dunque, ma il silenzio sugli altri uomini di questa stagione di Confindustria come Lo Bello e Catanzaro anche se la questioni rifiuti (solo per accennare un grande tema di questi anni) sembra destinata ad essere il prossimo step dei tanti dibattiti siciliani in virtù del commissariamento romanio e della richiesta sindacale di un intervento della magistratura