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La moglie lo tradisce e lui la sequestra: a giudizio poliziotto

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Un poliziotto in servizio al Commissariato di Marsala, l’assistente Luigi Nesta, 41 anni, originario di Corato, è stato rinviato a giudizio dal gup Annalisa Amato per sequestro di persona, tentata estorsione, percosse in danno della moglie, T.I., di 37 anni, e ingiurie all’amante di quest’ultima.

Il processo, davanti il Tribunale di Marsala, inizierà il prossimo 2 ottobre. Con il poliziotto sono state rinviate a giudizio anche altre tre persone coinvolte nella vicenda.

Tra queste, i genitori di T.I., Giovan Battista Ingianni, di 70 anni, e Anna Renda, di 64, anche loro accusati in concorso con Nesta di sequestro di persona e tentata estorsione. Di quest’ultimo reato deve rispondere anche Giuseppe Di Girolamo, di 55 anni, cugino di T.I., accusato anche di lesioni personali (in danno dell’amante della donna) insieme con Ingianni e Renda.

L’amante fu, infatti, picchiato in una via del centro di Marsala, riportando lesioni al volto e alla cervicale. Sempre di lesioni, infine, per omesso intervento quando l’amante della donna fu picchiato, erano accusati anche due poliziotti della squadra Volanti, l’assistente Fulvio Gambina, di 43 anni, e Niki Girgenti, di 24, che Nesta fece intervenire quando sorprese la moglie e l’amante per strada. Gambina e Girgenti, però, sono stati prosciolti.

L’accusa di estorsione è relativa al fatto che la moglie fedifraga, dopo la scoperta della tresca amorosa, sarebbe stata costretta ad andare da un notaio per cedere al marito la sua quota di proprietà dell’appartamento in cui vivevano in città, mentre il sequestro di persona dal fatto che la donna fu chiusa a chiave in casa, per circa 24 ore, dal marito e dai suoi genitori per paura che fuggisse con l’amante.

A liberarla furono i militari della sezione di pg della Guardia di finanza della Procura di Marsala, venuti a conoscenza di quanto stava accadendo perché la donna prigioniera, avendo nascosto in casa un altro cellulare, riuscì a inviare degli sms a due amiche.


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