Dalla città di Matteo Salvini, Milano, sede della festa nazionale dell’Unità, Rosario Crocetta ribadisce quanto aveva affermato nei giorni scorsi: “Il centro di Mineo va chiuso”.
Il presidente della Regione, però specifica che la serrata del Cara va effettuata “non per le motivazioni che dice Salvini, perche’ non bisogna accoglierli, ma perché é frutto di una politica sbagliata. E’ stato proprio Maroni ad aprirlo”.
Ieri era stato proprio Matteo Salvini, direttamente da Mineo, ad intervenire sulla questione, oggi le location si può dire che si siano invertite ed è un siciliano a parlare di migranti dal cuore italiano del Continente, Milano. Dice Crocetta: “Tenere così tanti immigrati insieme in un centro isolato dal contesto sociale comporta che si possano sviluppare anche dinamiche terrificanti”.
Secondo il governatore servono centri più piccoli “dove si possa instaurare anche un rapporto umano per evitare questi fattacci e che questi immigrati cadano nelle mani della criminalità organizzata”.
E’ duro e polemico Crocetta quando afferma che “se le Regioni del Nord non vogliono accogliere è chiaro che il Cara di Mineo continua a resistere perché non c’è nessuno che vuole accogliere”. E il presidente della Regione dà una spiegazione: “Non c’è alternativa all’immigrazione condivisa. La differenza fra noi siciliani e quello che si possono trovare i cittadini lombardi come problema è che noi abbiamo il mare. Non possiamo dire ‘non li prendiamo’ perché, se lo diciamo, muoiono affogati. Noi siamo obbligati a fare una politica di immigrazione, ma vorremmo che tutti ci dessero una mano”.
Intanto, proprio in tema di sbarchi, sono dirette a Catania due motovedette della guardia costiera partite ieri una da Pozzallo e da Augusta e la nave militare brasiliana che ieri hanno soccorso 362 migranti a 170 miglia a sud della Sicilia.